Un soggetto politico credibile e degno di attenzione.
Le elezioni politiche del 13 e 14 aprile hanno cambiato profondamente il volto della politica italiana. Il centrodestra guidato da Berlusconi stravince sia sotto l’aspetto prettamente numerico con quasi nove punti percentuali di differenza sul Partito Democratico, sia sotto l’aspetto sociale trasformando, attraverso l’efficace azione sul territorio della Lega Nord che vede aumentare a dismisura il suo consenso, il malessere diffuso presente nel Paese in rigurgito populista e xenofobo.
Il Partito Democratico, d’altro canto, fallisce su tutta la linea. Nato per conquistare il voto moderato, non solo non sfonda al centro ma schiaccia , attraverso la pesante strategia del “voto utile” quella parte di Sinistra , maggiormente organizzata, rappresentata dalla Sinistra Arcobaleno.
Il Partito di Veltroni si trova oggi con un pugno di mosche in mano incapace di organizzare un’opposizione “politica” degna di questo nome, con pezzi della propria coalizione pronti a girargli le spalle (Italia dei Valori di Di Pietro) e con eletti nelle proprie liste (come il neo onorevole Calearo) pronti a prestare “giuramento di fedeltà” al futuro governo Berlusconi .
Le scelte “governiste” e di autoreferenzialità che hanno caratterizzato l’azione politica degli ultimi 15 anni hanno fatto “terra bruciata” attorno ai partiti che formano (formavano) la Sinistra Arcobaleno. Il conto presentato risulta essere salatissimo : la scomparsa della sinistra radicale dal Parlamento Italiano. Tale sconfitta non può essere di certo imputata ad una sola persona, ma ad un intero gruppo dirigente che ha smesso di fare politica tra la gente preferendo i salotti buoni della borghesia italiana o quelli incipriati di “Porta a Porta”.
Ora si deve ripartire da zero, dalle macerie di questo rovinoso ma inevitabile crollo occorre ricostruire una Sinistra capace di rappresentare ed interpretare i conflitti sociali ponendoli a base di una reale rivoluzione democratica del nostro Paese. La severa autocritica è l’unico mezzo capace di rendere meno dura e faticosa la strada di tale ricostruzione. Parimenti la disperata corsa al potere di chi , come il ministro uscente Ferrero, è stato artefice di scelte scellerate ed autolesioniste per l’intera Sinistra, rappresenta il modo più sbagliato di riprendere il cammino.
Sinistra Critica con i suoi oltre 170 mila voti ottenuti si pone come un soggetto politico credibile e degno di attenzione ed intende dare un contributo attivo ed importante a tale ricostruzione. Lo farà mantenendo orgogliosamente e coerentemente lo status di “associazione” ma non per questo rinuncerà a guardare lontano “ perché no “alla costruzione di un vero e proprio partito politico di classe ed anticapitalista che sappia valorizzare e mettere in rete le forze di quanti, donne e uomini, non smettono e non smetteranno di credere ad una sinistra che fa quello che dice.
Si parte da qui.
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