venerdì 28 marzo 2008
Qualche motivo per andare a votare (e votare Sinistra Critica)
Anche queste elezioni, come tutte le precedenti a partire dal 1996, hanno un vincitore annunciato.
Questa volta tocca al centrodestra, che trionferà, come nel 2001, grazie alle porcate del governo di centrosinistra, che a sua volta aveva vinto nel 2006, come nel 1996, grazie alle porcate del governo di centrodestra.
Ogni schieramento, ormai da parecchi anni, vince le elezioni non per i suoi meriti ma grazie alla delusione provocata dal governo uscente e, una volta al governo, riesce poi ad essere peggio del precedente ma meglio del successivo.
Stavolta il Partito Democratico ha pensato di portare una ventata di novità correndo da solo, addossando alla sinistra la colpa del fallimento del governo Prodi, fingendo di dimenticare che l’azione del governo è stata, in concreto, esattamente quella voluta da PD e Confindustria, senza concedere alla sinistra nulla, nemmeno quel pochissimo che era contenuto nel programma con cui l’Unione vinse le elezioni del 2006.
E la sinistra, d’altronde, a questo governo e alla sua azione ultra liberista è sempre stata assolutamente leale, votando le guerre e i tagli alle pensioni, la riduzione delle tasse per le imprese e la criminalizzazione dei migranti, senza avere mai nulla in cambio se non posti e la visibilità mediatica di chi abbaia a gran voce, guardandosi bene dal mordere (e il panorama nelle amministrazioni locali non cambia di molto).
Niente di strano, in questo quadro, se moltissimi elettori di sinistra stanno pensando di astenersi, mentre altri sono rassegnati a votare Veltroni, illudendosi di sbarrare così la strada a Berlusconi, o Bertinotti, in nome della sopravvivenza di una sinistra, per quanto annacquata e ridotta alla enunciazione di valori, pur condivisibili, ma senza corrispondenza con l’agire politico concreto.
Ovviamente, continuando così, il futuro è facilmente prevedibile: nel 2013 il centrosinistra nuovamente unito vincerà facilmente, per poi cedere il passo nelle elezioni successive, e così continuando, in una alternanza di sigle dietro cui continuano le stesse politiche (e spesso anche le stesse persone).
Per non rassegnarsi a questo è nata Sinistra Critica, ad opera di quei militanti di rifondazione comunista che prima si sono battuti per contrastare la degenerazione governista di questo partito e che poi, preso atto dell’irreversibilità di questa degenerazione, se ne sono separati per costruire una nuova forza di sinistra.
E per questo chiediamo il voto (e possibilmente anche un’adesione attiva): non per governare, ma per fare un’opposizione seria e coerente, domani a Berlusconi e dopodomani a Veltroni e Bertinotti (o chi per loro), come ieri a Prodi, perché la guerra, la precarietà, la devastazione dell’ambiente, i tagli alle pensioni sono sbagliati chiunque sia al governo e rimettere i contenuti al centro dell’azione politica è essenziale per ridare credibilità alla politica e magari un domani riuscire anche a costruire un cambiamento reale.
Per questo serve una forza di sinistra, una forza seria, plurale, con un funzionamento interno democratico, che assuma realmente e non strumentalmente le ragioni del movimento operaio, del femminismo e dell’ambientalismo. Il voto a Sinistra Critica è un primo passo in questa direzione, sicuramente insufficiente, ma indispensabile per mantenere aperta in Italia una prospettiva di sinistra.
Fausto Angelini – Piossasco (TO) - fausto.angelini@yahoo.it
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