martedì 5 febbraio 2008
NO LISTE
SINTESI INCONTRO ASSOCIAZIONE SINISTRA CRITICA – ASTI
Si è dibattuto intorno al documento nazionale dell'Associazione, che ci ha trovati d'accordo sull'impianto generale, in particolare:
Sul nesso tra “crisi della sinistra e quindi crisi della politica”
Sulla prevalenza del livello sociale rispetto a quello istituzionale nell'attività e nell'interesse della nostra associazione
Invece è stato unanimemente respinto l'approdo elettorale annunciato nell'ultima parte del documento: in questa fase non si ritene utile bloccare la discussione e la ricerca per impantanarsi nella preparazione di liste elettorali. Molti di noi, oltre tutto, privilegiano l'ambito di movimento rispetto a quello di un partito politico. Su questo, Carlo Sottile ha prodotto un documento che sarà inviato alla ASSOCIAZIONE NAZIONALE.
Abbiamo ritenuto necessaria una iniziativa pubblica su un tema specifico, anche per farci conoscere, nonché per dare concretezza alla nostra azione. Tra tutti i temi possibili, abbiamo individuato quello della laicità come il più urgente, uno di quei temi dove, come ha detto qualcuno, “le parole non incontrano più i fatti”.
Ci siamo dati appuntamento al 12 febbraio h.21 presso ASTI SOCIAL FORUM (Via Garetti) per preparare quindi una iniziativa sulla LAICITA' (taglio da dare, argomenti da trattare, persone da invitare, ecc. ecc.).
Luisa ha proposto un comunicato stampa in merito ai recenti attacchi contro la Legge 194, che è già stato inviato agli organi di informazione.
NOTA INVIATA AL GRUPPO PROMOTORE NAZIONALE
Abbiamo letto il documento “ Nota politica su crisi e progetto di Sinistra Critica” e ne condividiamo sostanzialmente l'analisi. Tuttavia poiché abbiamo giustamente in altre occasioni messo l'accento sulla crisi della sinistra e sulla intenzione di non tirarcene fuori con l'ennesima semplicistica e alla fine inefficace costituzione in “partito”, consideriamo sbagliata la scelta elettorale che il documento affaccia nelle ultime righe.
Detta in soldoni, con tutto quello che c'è da fare e sperimentare nel “movimento”, avvalendoci delle azioni e delle elaborazioni e analisi che attorno a quelle si sono fatte, anziché “camminare domandando” per riuscire finalmente ad essere un soggetto politico/sociale, o contribuire alla crescita di un tale soggetto, con solide radici sociali, ci trasformiamo in comitato elettorale e partecipiamo alle elezioni con una nostra (di chi ?) lista, cioè ripetiamo una esperienza che proprio in questi ultimi anni si è dimostrata fallimentare, anzi, peggio, ha gravemente nuociuto alla rinascita di un soggetto politico/sociale all'altezza delle “moderne contraddizioni del capitale”.
Quando diciamo “crisi della politica dunque crisi della sinistra” sappiamo in primo luogo di essere alla fine di una esperienza che nei suoi esiti più prossimi è un cumulo di macerie e che il soggetto che l'ha interpretata (il movimento operaio) è finito lì sotto. L'egemonia è passata ai nostri avversari e il loro “pensiero unico” da senso a quel che accade sul pianeta.
In secondo luogo sappiamo che un nuovo soggetto politico/sociale ha già fatto la sua apparizione sul pianeta in mille esperienze assolutamente non riconducibili ad una e comunicanti tra loro (non sempre) in forme di rete, patti, campagne, “movimento” appunto, che agisce mille azioni di resistenza al neoliberismo (e alla guerra) e fa di questo agire il campo della sua immagine, delle sue relazioni, delle sue regole e dei suoi valori nonché della sua crescita e, in questo modo, riforma la politica e pone le basi per una alternativa di società.
La costituzione di una “Associazione” ci è sembrato fosse necessaria per metterci in sintonia con questo movimento e per chiudere una esperienza di militanti del niente e dell'equivoco come quella che alcuni di noi hanno fatto ultimamente in RC. Questo orientamento, un orientamento speriamo non costruito a tavolino, deve essere messo alla prova dei fatti, anzi la nostra critica devono essere i fatti, vale a dire che un'altra strada non è solo possibile ma necessaria.
Da cosa nasce cosa, compagni/e che già hanno scelto di fare gli agitatori/sociali, o gli attori di questo movimento, hanno bisogno di comunicare, riflettere, studiare sulle azioni che già conducono. Diamoci del tempo, proviamo almeno un anno. Dire semplicemente “vogliamo contribuire alla crescita politica del movimento” rischia di essere autoreferenziale se questo contributo si riduce alla offerta del cosiddetto referente politico, nello spazio pubblico di quella politica che diciamo in crisi, con la quale dichiariamo un assoluta incomunicabilità. Quel referente c'è già, ha più volti (Pd, Cosa rossoarcobaleno) ed ha già avvelenato fin troppo l'aria.
Gruppo Operativo Provinciale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento